Una nuova indagine sulla storia del monastero di Leno

 

Non si ferma la ricerca storica connessa al monastero benedettino di Leno. Gli archeologi, provenienti dall’Università di Verona che la scorsa primavera hanno indagato l’area Nord di Villa Badia, sono ora impegnati in un’attività di ricognizione di superficie delle aree circostanti l’abitato di Leno.

Questa indagine ha l’obiettivo di aggiungere nuovi dati, rispetto a quelli già esistenti, sulla frequentazione archeologica dei territori limitrofi all’area dell’abbazia desideriana.

analisi archeologicheNel corso delle ricerche di superficie, gli archeologici stanno rilevando l’eventuale presenza di materiali di età romana e basso medievale; inoltre cercano di ricostruire l’aspetto del paesaggio agrario di queste zone, per comprendere l’evoluzione della vegetazione nel corso dei secoli.

Dopo aver studiato le aree agrarie del comune di Calvisano –in particolare la zona sud, comprese le località di Viadana e Mezzane – gli archeologi censiranno i territori di Gottolengo, Gambara, Bizzolano presso Canneto sull’Oglio, Ghedi e Leno. Questi territori sono di alta rilevanza storica, in quanto si tratta di località che intorno al X secolo d.C. erano di proprietà del monastero di Leno.

L’analisi appena iniziata sta iniziando a portare i primi timidi risultati. Tutti i dati ottenuti, una volta geolocalizzati attraverso una moderna strumentazione GPS, saranno documentati con immagini fotografiche e convogliati in una piattaforma GIS (Sistema Geografico Informatico) che contribuirà all’aggiornamento e alla costruzione di nuove mappe di frequentazione storica archeologica del territorio della bassa bresciana.

Questa ricognizione sul territorio terminerà a fine novembre, mentre la terza campagna di scavo archeologico estensivo del sito del Monastero lenese – condotta dall’Università di Verona Dip. TESIS, diretta dalla Soprintendenza per l’Archeologia e promossa dalla Fondazione Dominato Leonense, con il supporto di Regione Lombardia – riprenderà la prossima primavera, con l’’indagine di un’ampia porzione di terreno. Proseguono nel frattempo le analisi sui reperti rinvenuti nel corso dello scavo appena conclusosi.

 

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