In bici, nella terra del Dominato leonense

Nell’elenco delle proprietà della potente abbazia benedettina di Leno, in un diploma imperiale di Ernico II° datato 1014, è indicata “Turricella cum Ecclesia Sancti Andree” . Siamo nella Bassa, dal piccolo oratorio campestre della chiesa della “Beata Vergine del Buonconsiglio”in località Torricella eretta nel XII° secolo dai monaci di Leno, oltre i campi in coltivo il paese di Ostiano è ancora agglomerato intorno al castello che troneggia nel centro.

L’itinerario ciclo-turistico parte dal cortile del castello di Ostiano, si snoda nel territorio appartenuto ai tempi al “Dominato Leonense” dell’abbazia benedettina di Leno. Eretto dai Gonzaga, del castello ne rimane una porzione, nel cortile una sinagoga ebraica che si regge in piedi a mala pena in un cattivo stato di conservazione, testiomonia il luogo di culto della comunità israelitica del paese dal 1731 sino agli inizi del XX secolo.

Dal paese di Ostiano imbocchiamo la strada in direzione di Volongo, siamo nel parco dell’Oglio sud. Appena fuori paese una stradina laterale porta all’antico cimitero ebraico, ancora perfettamente conservato nella cinta muraria di mattoni. Quando la strada si inoltra tra il verde dei campi sulla nostra destra scorgiamo la pieve della “Beata Vergine del Buoncosiglio”, sulla facciata in un affresco ancora è visibile San Cristoforo protettore dei viandanti. Ne vale una sosta, solo per respirane l’antica impronta benedettina.

Pochi chilometri per arrivare a Volongo che con Ostiano condivise la travagliata storia di terra di confine; un territorio conteso tra Brescia, Cremona e Milano, sino a quando si impose la potente famiglia dei Gonzaga. Ora il nostro itinerario corre verso Fontanella Grazioli, un piccolo borgo di vocazione contadina, qui nel mese di maggio si rinnova da tempi remoti il rito “dell’albero di maggio” .

La tradizione vuole che i giovani del paese rubino nella notte un albero altissimo per farne dono simbolico alla “Madonna della Malongola”, un piccolo santuario posto ai margini del borgo. La rotta prosegue sino a Isola Dovarese dove superiamo il placido fiume Oglio. Il nome del luogo rimanda al tempo in cui il luogo era soggetto alle frequenti esondazioni del fiume che lo isolavano come un’isola.

Il centro di Isola Dovarese è un elegante spazio rinascimentale con un lungo porticato e palazzi a chiudere la piazza, dove in settembre si svolge il tradizionale Palio delle contrade. Oltrepassato l’arco al centro del porticato, il nostro itinerario prosegue in direzione di San Lorenzo de Picenardi ove ci accoglie l’imponente complesso del castello Sommi Picenerdi Crotti, risalente al sec. XIX e un edificio di notevole eleganza, circondato da ben curato parco.

A poca distanza entriamo nel paese di Torre de Picenardi, sulla nostra strada possiamo ammirare la sontuosa villa ottocentesca Sommi Picenardi. L’itinerario ora corre nella campagna cremonese, punteggiata da cascinali, interrotta dai piccoli borghi agricoli (Pozzo, Cansero, Cappella de Picenardi), luoghi tranquilli e sonnolenti, dove il tempo segue il ritmo delle stagioni, del lavoro nei campi; dove le nonne ancora indossano il velo per le processioni e il rosario mariano di maggio.

Proseguendo la strada ci conduce a Cicognolo dove sorge il castello Manfredi Gobbi, edificio in stile neogotico, significativo esempio di rievocazione ottocentesca degli antichi manieri medioevali.

Proseguiamo verso nord in direzione di Pescarolo, paese che ospita un interessante museo del lino, ( tel. 0372 836193 via G. Mazzini, 73 ); ospita una raccolta di attrezzi e manufatti che documentano la tradizione dell’attività linaria e tessile della Bassa in epoche diverse.

Da Pescarolo la strada ci conduce a Gabbioneta e poco dopo al ponte sull’Oglio dove si affaccia Ostiano e la fine dell’anello in questa terra contadina, ricca di borghi, ville, castelli e storia iniziata dalla bonifica benedettina della grande abbazia di Leno.

Totale km 38, il tempo di percorrenza è da calcolarsi in base alle visite da dedicare alle pievi, chiese, al museo del lino.

Itinerario di Valerio Gardoni 

 

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