Quando un uomo del calibro di Mario Lodi scompare, è difficile non chiedersi dove andranno a finire tutta la sua genialità, forza, tutto il suo desiderio di spendersi per l’educazione dei più piccoli. E’ mancato domenica 2 marzo, circondato dalla moglie Fiorella e dalle figlie, all’età di 92 anni.
La Fondazione Dominato Leonense, nel 2011, ebbe l’onore di poter realizzare una videointervista con il Maestro Lodi presso la Casa delle Arti e del Gioco, che lui stesso aveva fondato come centro didattico sia per i più piccoli, sia per insegnanti, genitori ed educatori.
Ve la riproponiamo qua, sicuri che i suoi libri, le sue idee e la sua capacità saranno, ora ancor di più, una risorsa per chi vede l’educazione dei bambini il modo più efficace per far crescere il mondo.
DRIZZONA (CR), 2011 – A colpirmi, appena varcata la soglia della “Casa delle Arti e del Gioco” di Mario Lodi, sono state le parole scritte su una lavagna in un angolo del salone: “Vedere la vita da un’altra prospettiva“.
E parlare con Mario Lodi, anche se solo per una manciata di minuti, sposta l’ordinaria visuale del pensiero verso orizzonti del tutto nuovi.
Lo incontriamo proprio alla “Casa delle Arti”: lui, con la moglie Fiorella; non c’è la figlia, che si trova a Torino, in occasione dei 150 dell’unità d’Italia, per la presentazione dell’ultimo libro del padre, “Mario Lodi maestro”, a cura di Carla Ida Salviati, con pagine scelte da “C’e speranza se questo accade al Vho”.
Mario Lodi è forse il più grande maestro, scrittore e pedagogista nazionale, che grazie al suo amore per i bambini, per la scuola e per l’educazione, è riuscito, anche con le sue numerose pubblicazioni, a proporre metodi educativi volti a supportare i bambini nel far emergere tutta la loro creatività, in accordo con le esigenze della loro età.
Ques’anno Mario Lodi spegne 89 candeline, e la carica che emana è forte come quella di un ragazzino con gli occhi pieni di meraviglia alla scoperta del mondo. Diplomatosi nel 1940 presso l’Istituto Magistrale, passa attraverso il periodo tormentato del secondo conflitto mondiale, e dopo la liberazione, organizza e fonda, col “Fronte della Gioventù”, un giornale, delle mostre, teatro, una scuola professionale.
Nel 1948 entra a far parte del “Movimento di Cooperazione Educativa”, corrente di insegnanti che tendono ad avvicinare i principi della Costituzione al metodo di insegnamento delle scuola italiana; è grazie anche a questa collaborazione che comincia ad analizzare con spirito critico le impostazioni pedagigiche fino ad allora utilizzate e inizia a elaborare tecniche che associno l’obiettivo educativo con la creatività del bambino.
Scrive nel 1961 “Cipì”, probabilmente il suo libro più celebre, e via via negli anni un crescendo di attività: ricerca di documenti sull’espressività popolare, 22 anni di insegnamento presso la scuola di Vho di Piadena; più di 70 libri scritti, alcuni tra i più famosi: “Il paese sbagliato” del 1970, “Il corvo” del 1971, “La Costituzione” spiegata ai bambini del 2008. Casa delle Arti a Drizzona
Nel 1989 Mario Lodi viene insignito di una laurea honoris causa in Pedagogia e, sempre nello stesso anno, la vittoria del Premio Internazionale LEGO, conferito a “personalità ed enti che abbiano dato un contributo eccezionale al miglioramento della qualità di vita dei bambini”. Ed è coi proventi di questo premio che nasce la “Casa delle Arti e del gioco”, un laboratorio dove si sperimentano nuovi linguaggi per sostenere la crescita educativa del bambino; nel marzo 2006 riceve ancora il Premio Unicef 2005 “Dalla parte dei bambini” per “..aver dedicato tutta la sua vita ai diritti dei bambini perché avessero la migliore scuola possibile e per aver realizzato la “Casa delle Arti e del Gioco” attraverso la quale continua a promuovere e a valorizzare (tuttora) la formazione degli insegnanti e le potenzialità espressive dei bambini.
Inutile dire che relativamente a quanto scritto, elaborato e studiato finora da Mario Lodi si potrebbero riempire pagine di libri; ma sono le sue considerazioni, la sua volontà, il suo entusiasmo, ma soprattutto la sua passione per l’impegno educativo verso i bambini che mostrano quale legame stretto la sua vita abbia con l’educazione dei bambini.
E sono la speranza e la volontà di indirizzi chiari e creativi per i bambini i temi che emergono dai suoi libri e dalle attività della “Casa delle Arti”: tra i corsi organizzati presso il laboratorio, corsi di accompagnamento alla nascita per le future mamme e incontri dopo parto per mamma e bambino da zero a sei mesi sui temi della relazione, del cambiamento, della genitorialità, corsi di aggiornamento per formatori ed educatori, laboratori per sperimentare utilizzi di nuove forme di comunicazione a favore dell’educazione del bambino.
E parlando sia con Mario Lodi che con la famiglia, si respira fortemente nella “Casa delle Arti e del Gioco” il desiderio di un’educazione che sia progettata e realizzata davvero a favore del bambino: che lo sostenga nello sviluppo della sua creatività, che non lo soffochi con metodi educativi rigidi, che lo prepari ad essere uomo del domani.
“E’ la scuola – insiste Mario – insieme alla famiglia, la prima realtà educativa che guiderà il bambino nelle sue scelte future“. E’ da questo passaggio che Lodi ci racconta brevemente la storia narrata nel libro “Il corvo”, nella quale egli si trova ad imbracciare un fucile e a poter scegliere se sparare ad un corvo, così come ordinatogli dal soldato, prima di salire sul treno che lo avrebbe portato verso la prigionia, o se sparare al soldato e guadagnarsi la libertà.
La videointervista allegata è la sintesi di alcuni pensieri di un uomo che ha speso la sua vita per l’educazione e la creatività del bambino. Amore e passione di un uomo che conosce le potenzialità dei ragazzi, di un uomo la cui vocazione naturale è l’impegno nella ricerca pedagogica.
Di un uomo che riesce per davvero a “vedere la vita da un’altra prospettiva”.