Al primo sguardo è colore e materia. Ti lacera dentro, ti fa sentire vivo e devastato, in procinto di urlare ma incapace di parlare, svuotato del superfluo e riempito di una sostanza spesso solo apparentemente senza forma.
Si presenta con queste parole Alfonso Borghi, artista reggiano, natio di Campegine, a cui è dedicata l’esposizione artistica “Sotto l’epidermide delle apparenze”, organizzata dalla Fondazione Dominato Leonense e che verrà inaugurata in occasione dell’apertura della nuova filiale di Cassa Padana – Banca di Credito Cooperativo – a Reggio Emilia, il 23 maggio 2008, all’interno di Palazzo Caffari.
Il luogo, un tempo dedicato all’assistenza dei poveri e dei bisognosi ove le Suore Clarisse trovarono la loro dimora, diventa oggi l’anello per collegare il passato con l’arte dei nostri giorni.
La personale, visibile fino al 13 giugno, raccoglie diverse opere di un artista che ha dedicato gli anni giovanili a dipingere paesaggi e figure, attratto dai grandi del Quattrocento italiano e che oggi reinterpreta attraverso una visione molto particolare. Descrive così la sua opera Maurizio Bernardelli Curuz, curatore della mostra e direttore della rivista Stile Arte: “La materia, il suo cuore, le sue tracce pulsanti, il suo configurarsi come impronte della realtà, con impeto, forza, contrappeso, scabrezza geologica, col sangue che intride la roccia, in un percorso che consustanzia viscere e mente, verità estrema e poesia; è il nucleo forte di un’espressione vivida che, nell’opera di Borghi, avvicina – fino a compenetrare – il nucleo ardente del reale rappresentando il frutto materico, scabro, violento e poetico ad un tempo provocato dalla scorticatura dell’epidermide dell’apparenza”.
Autodidatta, dotato di grande sensibilità e rigore tecnico, Borghi è approdato ad una sintesi pittorica di indiscutibile fascino in cui un uso sontuoso e abilissimo della materia si associa ad un senso del colore di estrema e suprema sensibilità. Le sue diverse forme di espressione artistica hanno conquistato collezionisti, i più importanti critici, le più prestigiose gallerie d’arte contemporanea italiane ed anche l’Europa e gli Stati Uniti lo hanno ospitato, dal Design Center di New York al Louvre di Parigi. Dopo una personale a Vienna dedicata a Gustav Klimt, una mostra dei Gonzaga nel Palazzo Ducale di Sabbioneta ed una recente esposizione di Ceramiche ad Albissola, Borghi ritorna nella sua terra natale con questo evento, in collaborazione con la Fondazione Dominato Leonense di Brescia ed il critico d’arte Maurizio Bernardelli Curuz.
Altre tre opere dell’artista rimangono in mostra permanente presso la “Biblioteca Archivio Emilio Sereni” – grande polo di ricerca recentemente inaugurato all’interno del Museo Cervi di Gattatico (RG), l’ente morale di ricerca per la memoria della Resistenza e lo studio della storia contadina italiana del ‘900 – uno speciale omaggio di Alfonso Borghi alla storia della famiglia Cervi e dei sette fratelli martiri della lotta di Liberazione.
Tre autorevoli opere di Borghi campeggiano all’interno della grande sala Conferenze della nuova struttura. La composizione principale, “Le Rouge et le Noir” racconta la suggestione della memoria tra il lutto e la speranza, emblematica dell’esperienza raccontata nel Museo Cervi. Un’opera maestosa ed imponente (500×200 cm, olio su tela e tecnica mista) che si completa con il dittico laterale “Il Richiamo della Terra” e “Il Coraggio”.
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Informazioni sulla mostra:
Palazzo Caffari – Via Emilia Santo Stefano 25, sede della filiale Cassa Padana Bcc
Tel. 0522.541742
Apertura: dal 23 maggio al 13 giugno 2008, dal lunedì al venerdì, ore 09.00 – 12.00; 15.00 – 17.00
Ingresso libero.