Incontro del 9 novembre 2011
Relatore: Paola Conti, psicologa
Titolo: LA COMUNICAZIONE NON VERBALE: LE DIFFERENZE FRA UOMO E DONNA
La premessa fondamentale da fare è questa: uomini e donne non sono uguali. Hanno peculiarità e differenze che non devono essere standardizzate e uniformate.
Quali sono le differenze neuro-biologiche tra i due sessi?
L’uomo possiede fino a sei volte più materia grigia (intelligenza generale), e nel complesso la massa cerebrale maggiore del 10-15%. Egli inoltre sviluppa un uso più massiccio delle competenze dell’emisfero destro (deputato alla percezione spaziale, abilità manuali ed emozione) rispetto a quello sinistro (linguaggio, ragionamento logico-matematico e ragionamento simbolico).
Il suo cervello è più asimmetrico e il suo ragionamento più lineare; l’elaborazione dell’informazione è più veloce e sintetica e possiede maggior propensione all’azione e al sesso. E’ da sottolineare però il fatto che il cervello maschile dà segni di invecchiamento prima e l’ippocampo (nucleo del sistema limbico deputato a sviluppare la memoria) è più piccolo.
La donna invece possiede fino a 10 volte più materia bianca, (connessione delle aree cerebrali), ha un corpo calloso (struttura che collega i due emisferi cerebrali) è più sviluppato, presenta una minore differenziazione emisferica, una maggiore interconnessione e una quantità maggiore di scambi interneuronali.
Il suo cervello è simmetrico e il ragionamento più complesso (unione di aspetti emotivi e di ragionamento); la sua elaborazione dell’informazione è analitica, ovvero riesce a considerare contemporaneamente più aspetti, e possiede una maggior propensione verso le emozioni e una capacità decisionale più solida. Dà segni di invecchiamento lenti e l’ippocampo è più grande e quindi si hanno potenzialità mnesiche maggiori.
L’uomo per questi motivi risulta dunque avere un pensiero più semplice e lineare (causa-effetto) ed è in generale più sintetico, mentre quello della donna è più orientato all’emotività e all’intelligenza, e per questo la femmina solitamente è più analitica.
Proseguiamo con le differenze che definiscono in modo funzionale l’uomo dalla donna.
L’uomo possiede un’intelligenza deduttiva, compie un’azione per volta perché vuole arrivare diritto all’obiettivo ed è più pragmatico e razionale. Possiede un maggiore orientamento spazio/temporale ed è maggiormente concentrato su se stesso.
La donna possiede invece un’intelligenza intuitiva, compie più azioni simultaneamente ed è più emotiva e sensibile. Possiede maggiori capacità linguistiche ed è orientata maggiormente alla cooperazione emotiva in quanto dotata di capacità mnesiche maggiori.
Vediamo dunque di tracciare un identikit della donna.
La donna ama parlare e condividere con gli altri i propri problemi: ogni volta che ne parla riesce a sentirsi meglio. Essa ha bisogno di prendersi cura di qualcuno, di aiutare e di dare consigli; per sua natura, la donna dà più importanza alle relazioni e alla comunicazione che al successo o all’indipendenza.
Identikit dell’uomo: dà molta importanza alle “cose” materiali piuttosto che alle persone ed il successo e l’indipendenza sono fondamentali; è quindi interessato a qualsiasi oggetto che possa accrescere questo senso di potere e di realizzazione. I suoi valori sono autonomia, efficienza, potere e competenza e per questi motivi è sempre alla ricerca di una soluzione per tutto.
Lavoro e Famiglia. L’uomo fonda normalmente la parte preponderante della propria autostima su una felice situazione professionale. «Ho un buon lavoro, sono stimato dai capi e dai colleghi, quindi sono una persona che vale, in gamba.» Quando un uomo perde il lavoro o non è valorizzato come ritiene sul lavoro, sente minacciata o distrutta in sé una parte fondamentale della propria personalità.
La donna invece sa di valere indipendentemente dal successo sul piano professionale. Anche quando ha un lavoro molto gratificante, non è primariamente su quello che lei basa la propria autostima.
Se non si sente appoggiata dal partner, se ha la sensazione che i progetti familiari siano stati in qualche modo traditi, se i figli non crescono bene, si sentirà colpita profondamente.
Si comunica con le parole, ovviamente, ma si comunica molto di più mediante la comunicazione non verbale.
La comunicazione non verbale è caratterizzata dall’immediatezza che ha nel trasmettere informazioni di tipo emotivo e relazionali (es. volti ed emozioni, posture e stati d’animo, gesti e regolazione dei rapporti,…). Per assurdo, esprimiamo più facilmente aspetti interiori e personali di noi stessi, che sarebbe più difficile esprimere precisamente con le parole.
Nessuno ci insegna a comunicare a livello non verbale, poichè è una abilità innata, che si sviluppa in ciascuno di noi in base alla cultura di appartenenza, alla società in cui si cresce e al genere di appartenenza.
Analizziamo solo alcuni aspetti della comunicazione non verbale.
Il tono di voce. Nell’uomo la voce è alta, dominante e sicura; presenta poche interruzioni nel parlato e il grido viene utilizzato solo in situazioni di dolore. La donna invece ha una voce bassa, positiva e ansiosa; presenta frequenti interruzioni nel parlato e il grido viene utilizzo sia in situazioni di dolore che di paura.
Espressioni del volto e sorriso. Le donne sono più abili a riconoscere le emozioni fondamentali, sono più espressive e si mettono maggiormente a confronto. Il sorriso è un’espressione del volto importante: infatti ha un certo rilievo nelle interazioni sociali e in qualche modo annulla la minaccia competitiva della persona che si ha di fronte.
Le donne, rispetto all’altro sesso, tendono a sorridere di più per mostrare affiliazione e sensibilità verso gli altri; gli uomini tendono a sorridere di più se sono al centro dell’attenzione.
Lo sguardo. Per quanto riguarda lo sguardo, gli uomini guardano di più in contesti competitivi (ad esempio in una riunione di lavoro), mentre le donne guardano di più in contesti cooperativi e cercano maggiormente la reciprocità (sguardo reciproco). Una curiosità: le coppie in fase di corteggiamento si scambiano molti sguardi, mentre le coppie in crisi (che non vanno d’accordo) si guardano poco.
In che modo l’uomo risolve i suoi problemi? Qual è la sua comunicazione non verbale quando ci sono problemi?
Lui si chiude nel suo «guscio» e cerca una soluzione da solo (l’aiuto è cercato solamente in casi estremi); lei vede lui in difficoltà e per sua natura tende a dare consigli e succede che lui si sente ferito, sente la sua autostima minata (teme di essere percepito come incompetente). Si attua così un circolo vizioso in cui lui si chiude sempre più in se stesso mentre lei parla sempre di più.
E la donna invece? Lei parla del suo problema al partner e lui solitamente fornisce una soluzione concreta e una risposta pratica. Ma.. lei non cerca una soluzione! Vuole solo essere ascoltata; si attua anche qui un circolo vizioso in cui lui continua a spiegare razionalmente come risolvere il problema mentre lei continua a dire «tu non mi ascolti»
Per concludere. L’uomo, di fronte alla donna, deve ricordare che dovrebbe considerare che spesso dietro a molti giudizi duri e aspre critiche che lei lancia quando è arrabbiata, ci può essere paura e vulnerabilità. Talvolta, inoltre, nel comportamento femminile è celata una comunicazione paradossale quale «per me sei così importante che non posso sopportare che tu mi deluda»
La donna, invece, deve ricordare che i messaggi inespressi, silenzi eloquenti, sottili allusioni, abili sottintesi non vengono assolutamente captati dall’uomo: è più utile imparare a parlare apertamente. Inoltre non è utile lanciare giudizi sulla persona, ma criticare (quando necessario) il fatto sbagliato in sé: “per favore metti la tua roba da lavare nel cestone” anziché “sei proprio disordinato!”. Infine visto che l’uomo non sopporta il conflitto, se sfugge non è necessariamente perché “ha la coda di paglia”, ma solo perché non sa gestire la situazione dal punto di vista emotivo.
Siamo molti differenti, donne e uomini. Ma il bello è proprio quello.