Don Luisito Bianchi, venne a Monte Marenzo il 22 aprile del 2005. Ho presentato un suo libro in Biblioteca e l’ho accompagnato a vedere la chiesetta di Santa Margherita. Abbiamo passato molte ore insieme quel giorno, e nei mesi e anni successivi sono andato qualche volta a trovarlo all’Abbazia di Viboldone, dove faceva il cappellano nel monastero Benedettino.
Luisito si è spento un anno fa (scrissi sul nostro sito un suo ricordo http://www.unpaeseperstarbene.it/2012/ricordando-don-luisito-bianchi/ ).
La sua vita è stata un esempio straordinario di testimonianza di fede e di gratuità del suo Ministero. E’ stato insegnante e traduttore e inserviente d’ospedale. Decise di lasciare l’Ufficio nazionale assistenti ecclesiastici delle Acli a Roma e di entrare in fabbrica alla Montedison di Spinetta Marengo (nel 1968) lavorando alle vasche del biossido di titanio con turni di otto ore ogni 24 (senza domeniche libere).
Don Luisito, giovane prete, fortemente legato alla sua terra (la pianura padana del cremonese), studiò la condizione di vita nelle cascine della bassa padana e iniziò una ricerca spirituale, avendo come maestro don Primo Mazzolari, che contribuì alle sue posizioni sulla gratuità del ministero.
Don Luisito nel 1943 non aveva ancora 18 anni ma si rimproverò sempre di non aver partecipato direttamente alla Resistenza. Per “sdebitarsi” (come disse infinite volte) negli anni ’70 scrisse di getto la sua opera principale “La messa dell’uomo disarmato- Un romanzo sulla Resistenza”, con una facilità di scrittura e una ricchezza di ispirazione, di immagini e di racconto che ne fanno un capolavoro assoluto della narrativa italiana.
Presentai quel libro a Monte Marenzo quando uscì nel 2005 edito da Sironi.
Tra gli amici di Don Luisito c’è Pier Carlo Rizzi, che venne anch’esso a Monte Marenzo in quell’anno a presentare un suo libro, “L’eredità dello zio Guido”, ed. Garzanti, Premio Internazionale Mondello Città di Palermo Sezione opera prima 2005, e che istaurò con Bianchi un intenso rapporto di amicizia.
Rizzi, come mi disse allora, si prese la briga di trascrivere al computer, di notte, tutte le agende del periodo in fabbrica di Don Luisito. Ne nacque un libro straordinario (ancora questo aggettivo, ma con Don Luisito non se ne può fare a meno), “I miei amici – Diari 1968, 1970”, edito ancora da Sironi nel 2008, mentre io lessi una stampa fatta da Pier Carlo Rizzi che me la diede nella sua visita nel 2005.
Poche settimane fa l’amico Pier Carlo Rizzi mi scrive una mail:
“Carissimo Sergio, …Eccomi con le novità che potrai trovare confermate dal tuo libraio, in uscita per il 17 di aprile”… e, sorpresa, c’è un libro inedito di Don Luisito Bianchi “Il Seminarista”.
Carlo mi scrive “Si potrebbe definire un romanzo di formazione ‘Partigiana’, scritto dal ‘Nostro’ nei primi anni settanta, quale preludio letterario a La Messa…
Edito da Sironi con la curatela del ‘Fondo Luisito Bianchi’ della Fondazione Dominato Leonense, di cui sono (pomposamente) segretario, è un romanzo che Luisito teneva nel cassetto e percorre gli anni, in forma romanzata, della sua adolescenza e giovinezza, fino alla scelta di farsi prete per onorare la memoria dei Partigiani combattenti.
Va da sé che si potrebbe presentare nella vostra biblioteca in occasione del 25 aprile… fammi sapere.
Sempre grato per i ricordi di Monte Marenzo, ti saluto con riconoscenza
Carlo”
L’occasione di presentare in anteprima a Monte Marenzo un libro inedito di Don Luisito è troppo ghiotta.
Rispondo a Pier Carlo Rizzi che sì, presenteremo il libro, Elisa Barachetti, Presidente della Biblioteca di Monte Marenzo è d’accordo e Dario Consonni, appassionato libraio del “Viaggiatore leggero” e dell’Associazione L’Altravia di Calolzio, nonché grande amico anch’esso di Don Luisito procurerà i libri.
Ci sembra il modo più bello per ricordare Don Luisito e la Resistenza.
Don Luisito aveva un modo singolare di annotare una data. Scriveva puntualmente il giorno e il mese e poi, in cifre romane, contava gli anni dal 1943, l’anno in cui la Resistenza iniziò.
Oggi avrebbe scritto LXX perché sono 70 gli anni da quell’evento.
L’appuntamento è allora il 26 aprile in Sala Civica. Pier Carlo Rizzi ci presenterà il libro. Vi aspettiamo.
Articolo scritto da Sergio, il 13 aprile 2013
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