Nel centenario della nascita, la Fondazione Dominato Leonense dedicata una mostra personale al pittore bresciano Ettore Donini, un uomo semplice che ha saputo rappresentare in modo delicato il sentire della gente del suo tempo, mischiando la finezza dell’arte pittorica con la sua spiccata tecnica e capacità artigiana.
Nato a Corticelle Pieve nel 1917, piccolo borgo della bassa bresciana, inizia negli anni ’30 a lavorare come decoratore insieme ai suoi maestri Giuseppe e Vittorio Trainini. Nel Dopoguerra lascia l’Italia per trasferirsi in Francia, prima a Parigi e poi in Bretagna, dove rimane dal 1948 al 1977: in questo periodo si dedica ai dipinti su cavalletto e restaura ambasciate e castelli della Loira.
Tornato a Brescia, tra il 1985 e il 1987 prosegue l’attività di decoratore, lavorando in edifici storici a Gussago, Lumezzane, Brescia e Fiumicello. Il suo ultimo e forse più grande lavoro fu il restauro decorativo di Villa Badia Piccola di Brescia, gioiello segreto dell’arte bresciana di proprietà dell’imprenditore Roberto Tanghetti.
“Lo ricordo bene: era una giornata di maggio quando incontrai Donini e gli chiesi di recuperare i decori ormai consumati dal tempo di Villa Badia Piccola.” – ricorda Tanghetti – “Aveva 72 anni ed accettò con entusiasmo, in coerenza con quel grande desiderio di amore per la pittura che caratterizzò tutta la sua vita.” Un lavoro faticoso, ma carico e denso di soddisfazioni: un restauro che lo ha impegnato per 10 anni, dal 1989 al 1999. “Questi anni di collaborazione mi hanno lasciato un importante amicizia con Donini, con cui ho condiviso la grande passione per l’arte.”
Come è evoluta la figura e l’arte di Donini?
“Dei suoi primi quadri risalenti agli anni ‘30 e ’40 non si sa molto”, chiarisce Tanghetti. “Con tutta probabilità sono appesi in qualche abitazione della provincia di Brescia, zona di origine della sua famiglia. Le sue prime opere note risalgono agli anni ‘50, quando era già da alcuni anni a Parigi e poté immergersi completamente nella pittura dell’impressionismo e del post-impressionismo: le sue opere si impreziosirono così di nuove cromie, luci e colori inediti. Fu però soltanto negli anni ‘80, gli anni felici – come li definì più volte lui stesso sul retro delle sue tele – che la pittura da cavalletto divenne per lui la sua attività primaria. Tornò Brescia a metà degli anni ‘70 e dopo una vita passata a rispondere alle necessità dei committenti delle decorazioni, scelse di esprimere su tela il suo mondo interiore, delicato ma allo stesso tempo molto potente. Il ricordo della Francia tornò sempre molto forte: è per questo motivo che molte delle sue tele ritraggono la campagna della Bretagna o le atmosfere e le nature morte dell’amato Cezanne. A queste si affiancano i paesaggi del lago di Iseo e delle sue torbiere, o certe vedute della campagna della bassa bresciana. La sua è una pittura con pochi ripensamenti, caratterizzata da luce viva e tratteggio affascinante e veloce. Sono opere silenziose, ma che spaccano il cuore”. Ettore Donini è mancato nel 2010.
L’inaugurazione dell’esposizione sarà Venerdì 7 Luglio alle 18.00 in Villa Badia di Leno.
Durante la serata ci sarà la possibilità di cenare nello splendido parco della Villa, passeggiare fra gli stand dei produttori biologici e legati al benessere e ascoltare la musica d’autore del Gruppo StileLibero, nel concerto “Viaggio in Italia”. L’ingresso è libero.
INFORMAZIONI:
Ettore Donini: la gioia di una pittura libera
Inaugurazione: Venerdì 7 Luglio, ore 18.00
Apertura: Dal 7 Luglio al 21 Luglio 2017
In occasione della “Fiera di San Benedetto”, la mostra sarà aperta Venerdì 7, Sabato 8 e Domenica 9 Luglio dalle 18.00 alle 24.00.
Gli altri giorni apertura su prenotazione.
Dove: Villa Badia, Via Marconi 28 – Leno (Bs)
Ingresso Libero.
Contatti:
Fondazione Dominato Leonense
Tel. 030-9038463/331-6415475
info@fondazionedominatoleonense.it