Alla presenza di numerosi studiosi, appassionati e semplici curiosi, si è svolta sabato 9 giugno 2007 la cerimonia di apertura della mostra Longobardi nel Bresciano. Gli insediamenti di Montichiari, allestita nell’accogliente sede del Museo Bergomi di Montichiari.
“Con questa mostra si riscopre un popolo che ci ha preceduto e che ci ha dato origine. È quindi una forte emozione pensare che ci troviamo dinanzi al nostro passato.” Esordisce così il sindaco di Montichiari, Gianantonio Rosa, che nel suo intervento ha voluto innanzitutto ringraziare, per l’impegno e per il lavoro svolto, il Gruppo Archeologico Monteclarense e le istituzioni che hanno sostenuto il progetto.
Era presente anche la Fondazione Dominato Leonense, fra gli organizzatori di questo importante evento; il suo presidente Vittorio Biemmi ha ricordato che la mostra di Montichiari è il secondo atto del progetto, iniziato 5 anni, dal titolo Longobardi in territorio bresciano: “Con il primo progetto, quello relativo alla riscoperta dell’abbazia di San Benedetto di Leno, è stato proiettato un cono di luce sulla storia dell’importante monastero voluto da re Desiderio. I risultati della campagna archeologica e l’edizione delle fonti documentarie hanno consentito agli studiosi di ricostruire il ruolo politico di primo piano avuto dal monastero nei secoli centrali della storia del medioevo europeo”.
La dott.ssa Keller, in rappresentanza del Dr. Luigi Malnati, Soprintendente per i Beni archeologici della Lombardia, assente per motivi di salute, ha elogiato il progetto Longobardi come “un lavoro importante per la tutela e la valorizzazione della storia del territorio bresciano e lombardo”.
Lo stesso pensiero è stato espresso dalla dott.ssa Carla di Francesco, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, che ha espresso la propria soddisfazione nel vedere realizzato “un importante tassello della storia della comunità bresciana. Un momento di grande gioia soprattutto perché il numeroso pubblico oggi presente testimonia come questa mostra sia nata dal territorio e sia da questo fortemente sentita”.
“Montichiari non è quindi solo industria, agricoltura, fiera e aeroporto, ma è anche un luogo dove viene posta molta attenzione e sensibilità alla propria storia”. Esordisce così Alberto Cavalli, presidente della Provincia di Brescia, che prosegue ricordando che “i Longobardi hanno un ruolo determinante nella storia di Brescia, della Lombardia ma non solo, questa storia si intreccia infatti con quella nazionale”.
Studiare il passato e diffonderne la conoscenza è quindi “fondamentale per comprendere il presente e costruire il futuro”, dichiara Massimo Zanello, Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, “per questo il tema dei Longobardi, ancora poco studiato e approfondito, ha delle prospettive sicuramente interessanti.”
Per entrare più a fondo nell’atmosfera longobarda il prof. Claudio Azzara, docente presso l’Università degli Studi di Salerno, ha esposto al pubblico un breve ma efficace quadro della storia e della cultura del popolo longobardo. Ha quindi ricordato che l’archeologia è fondamentale nella ricostruzione di questo passato; esistono infatti pochissime testimoniante scritte che descrivono questo popolo e le sue abitudini.
Infine, il dr. Andrea Breda, funzionario della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia e curatore scientifico della mostra, ha accompagnato i presenti in una visita guidata, illustrando i numerosi reperti esposti, tutti provenienti dalla vasta necropoli di Monte San Zeno.
Una visita con un pizzico di emozione: è stata infatti aperta in diretta la tomba di un guerriero, completa di un corredo funerario, che il Gruppo Archeologico Monteclarense aveva trasportato integralmente dalla necropoli al museo.
La mostra rimarrà aperta sino a giugno 2009, per permettere alla scuole di partecipare ai numerosi laboratori didattici. Un’esposizione si presenta quindi unica e interessante, corredata da numerosi pannelli esplicativi e per questo adatta a tutte le età.