La mostra fotografica “Karol Wojtyla. L’uomo e la sua terra”, ideata dall’associazione polacca Anima Media ed in gestione alla Fondazione Dominato Leonense di Leno, è stata allestita dal 7 luglio al 26 agosto 2012 presso il municipio di Lorenzago, in provincia di Belluno.
L’occasione è il 25° anniversario del primo soggiorno di Giovanni Paolo II proprio a Lorenzago. Per celebrare questa importante ricorrenza il Comune ed il Museo del Papa hanno organizzato un fitto calendario di eventi, che termineranno proprio ad agosto, che ci fanno ricordare che questo Beato è stato tra noi e soprattutto uno di noi.
Il primo soggiorno del papa polacco fu proprio nel maggio del 1987; la notizia ha fatto il giro del mondo. Per la prima volta, nei duemila anni di storia della Chiesa cattolica, un Pontefice ha trascorso un periodo di vacanza in Cadore, ed è successo proprio a Lorenzago e il Pontefice era Giovanni Paolo II.
A proporgli di venire a riposare a Lorenzago è stato l’allora Vescovo di Belluno-Feltre Maffeo Ducoli.
8 luglio 1987, ore 19:15. Resterà per sempre nella memoria di Lorenzago. Sono il giorno e l’ora dell’arrivo di Papa Wojtyla a bordo di un elicottero che atterrò sul prato vicino al Castello di Mirabello. La scelta di Lorenzago fu accolta come un grande dono. E nessuno avrebbe osato pensare e sperare che quel dono si sarebbe ripetuto sei volte fino al 1998 per un totale di 72 giorni trascorsi da Giovanni Paolo II tra le montagne bellunesi del suo predecessore Giovanni Paolo I, Papa Luciani di Canale d’Agordo.
Papa Wojtyla è stato definito il teologo della montagna. Il suo rapporto con le Terre alte è stato singolare. Risale agli anni della giovinezza quando, subito dopo l’ordinazione sa-cerdotale, accompagnava gli studenti sui Tatra, le montagne della sua Polonia. La passione per le cime è stata tanto grande ed importante che ogni sua considerazione in merito ha assunto la dimensione del vibrante invito alla preghiera e alla conquista interiore di traguardi sublimi. Anche in montagna Giovanni Paolo II è stato un testimone di semplicità, di autenticità e di amore per la natura.
A Lorenzago e in Cadore ha camminato tanto, si è immerso nei boschi e ha toccato le rocce delle Dolomiti. Ogni sua passeggiata, ogni sua escursione si è tradotta in lezione di contemplazione e di preghiera. Così è stato quando ha raggiunto Col Audòi o il Monte Miaròn e così quando dalla vetta del Peralba è sceso in Val-grande o ha toccato il Quaternà, le Tre Cime di Lavaredo, è salito a Casera Razzo o ha percorso Valvisdende.
Tanto ha esternato il suo gradimento per le nostre montagne che il suo successore Benedetto XVI non poté sottrarsi all’idea di rical-carne le orme, almeno in parte. E così nel 2007 un altro Pontefice ha trascorso le vacanze a Lorenzago. Eccezionale! Per Lorenzago, per il Cadore, per le Dolomiti patrimonio dell’umanità