Incontro del 18 gennaio 2012
Relatore: Maurizio Bernardelli Curuz
Dopo la pausa natalizia, sono ricominciate con mercoledì 18 gennaio le lezioni della LUBES di Leno.
La prima lezione del 2012 è stata dedicata alla figura di Michelangelo Merisi detto Caravaggio e sui misteri che ancora circondano la sua storia.
Senza dubbio da annoverare fra gli artisti più “rivoluzionari” di sempre per la dirompente forza di rottura delle sue opere rispetto alle teorie e tecniche pittoriche della sua epoca, Caravaggio ebbe un destino singolare – una fama precoce, una vita avventurosa, una fine prematura e solitaria – che ne ha fatto nel tempo un personaggio misterioso, leggendario, affascinante e maledetto, capace di suggestionare per secoli il mondo intero con le sue opere.
Al timone della lezione il Prof. Maurizio Bernardelli Curuz, iconologo, Direttore della rivista “Stile Arte” e Direttore artistico della Fondazione “Brescia Musei” per la quale, proprio lo scorso anno, ha curato la Mostra “Michelangelo e Matisse: la seduzione della forma” presso il Museo Santa Giulia di Brescia.
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, nasce a Caravaggio, (ma forse a Milano), il 29 settembre del 1571 e, per il precoce talento dimostrato, viene mandato molto giovane dalla sua famiglia a Milano, presso la bottega del pittore Simone Peterzano, già allievo del Tiziano, dove impara le tecniche del realismo lombardo e del rinascimento veneto.
Fin da ragazzo, il Caravaggio esprime il carattere forte che caratterizzerà tutte le vicende della sua vita.
A diciannove-vent’anni, finito l’apprendistato, Caravaggio si trasferisce a Venezia per studiare da vicino i grandi maestri veneti come il Giorgione, Tiziano e Tintoretto. Negli ultimi anni del 1500 Caravaggio si sposterà poi a Roma, dove accetta l’ordinazione di quadri ed inventa un suo particolare repertorio dipingendo giovani presi dalla strada, messi in posa, accompagnati da cesti di frutta, calici e oggetti di vetro.
Da lì la sua grandiosa crescita, che tutti conosciamo.
Ma la domanda è: sono davvero inventati quei personaggi diventati ormai celebri?
Ciò che rimane però nell’ombra sono i primi anni della sua vita. Dopo il battesimo avvenuto a Milano poco dopo la sua nascita, la giovinezza dell’artista viene trascorsa insieme al nonno materno, Gian Giacomo Aratori, agrimensore del paese, dunque benestante. Caravaggio è il primogenito e su di lui sono riposte tutte le speranze della famiglia.
Quando a Milano arriva la peste, Michelangelo Merisi viene mandato (dal nonno) a Caravaggio. Rientrato a Milano terminata l’epidemia, egli inizia i suoi studi presso la bottega di Simone Peterzano e dopo gli studi parte per Roma dove diventerà il Caravaggio che ha dipinto quadri celebri come “I musici”, “I bari”, “Ragazzo con canestro di frutta”.
Una presenza importante durante tutta la sua vita di uomo fu Costanza Sforza Colonna. Che cosa sarebbe stato di Caravaggio senza questa donna-ombra che lo ha seguito passo passo per tutta la sua vita? Non ci si può non porre una simile domanda dopo aver conosciuto la affascinante storia che è stata ricostruito attorno agli anni giovanili del grande pittore. La donna in questione portava un cognome celebre: era infatti una Colonna, seconda figlia di quel Marcantonio, protagonista nel 1571 della battaglia di Lepanto e nominato da Filippo II, nel 1577, viceré di Sicilia.
La vita di Caravaggio appare ancora in gran parte avvolta da un ombra di mistero… Ma forse questa storia troverà presto dei punti di luce..