La Fondazione Dominato Leonense, promossa da Cassa Padana, è lieta di ospitare Paolo Ciabattini a Palazzo Caffari di Reggio Emilia, luogo un tempo dedicato all’assistenza dei poveri e dei bisognosi: lì dove le Suore Clarisse trovarono la loro dimora, diventa oggi l’anello per collegare il passato con l’arte dei nostri giorni.
Si tratta, infatti, del secondo di tre appuntamenti artistici che avvicinerà il pubblico alla pittura non figurativa di un artista che vive e opera a Milano.
La mostra: curata da Giulia Sillato, storico dell’arte di scuola longhiana, essa propone un inedito viaggio interpretativo attraverso la lettura di 10 opere di formato quadrato e rettangolare, i formati prediletti dall’artista: esse potranno essere ammirate dal pubblico nelle due salette espositive della sede bancaria di Reggio Emilia.
L’artista: viene dal mondo dell’architettura, arredo d’interni, design e in questo settore svolge un’attività di primo piano a livello regionale, ma anche nazionale; la pratica professionale però è sempre stata affiancata da quella dell’arte pittorica, che, mai come oggi, risulta perfettamente integrata alla progettazione di un abitat, pubblico o privato che sia; ha iniziato a dipingere da giovanissimo, sviluppando nel tempo questa sua naturale inclinazione, favorita, tra l’altro, dalla conoscenza e dalla manipolazione dei materiali abitualmente impiegati nel restauro edile e nel recupero di antichi ambienti, che gli hanno permesso di affinare le tecniche espressive in una specifica direzione: la ricerca della spazialità attraverso la luce, quest’ultima resa percepibile dal colore, mentre gli impasti cementizi, mescolati con il colore medesimo, sono finalizzati alla suggestione di profondità e prospettive uniche ed esclusive.
Il curatore: Giulia Sillato ha fondato nel 2010 i principi di una nuova visone storico-artistica, tutti convergenti nella poetica del Metaformismo, che decreta la fine della consueta lettura di un’opera non figurativa, basata, questa, sul concetto di astrazione; diversamente da quanto si è sostenuto finora, lo studioso propone di leggere l’opera artistica dal punto di vista oppo- sto, ossia con l’ottica della Forma, individuandone precise fattezze nelle pennellate stesse, che, nel caso di Paolo Ciabattini,
esibiscono una fascinosa tridimensionalità proprio per la plasticità delle misture.
“Rifrazioni”: è il titolo della mostra, le cui opere sono state pensate e realizzate proprio per essere inserite in un ambiente ricco di storia e di tempo… Siamo all’interno dell’antica Chiesa di San Spiridione, risalente al XVIII secolo, conosciuta da tutti come Sala degli Angeli per la suggestiva presenza di affreschi che compensano con la loro ricchezza l’assoluta semplicità architettonica di un edificio religioso consi- stente in un unica navatella, articolata in campate neogotiche. Palazzo Caffari comprende in sè tutte queste meraviglie, essendosi costituiti parzialmente, chiesa e convento annesso, ad edificio privato tra Sette e Ottocento… Nelle salette contigue a questo mistico ambiente le rifrazioni assocrome dell’artista milanese scivolano su queste pareti remote, effondendo ovunque dinamici fasci di vibrante luce…
VERNICE
Venerdì 14 dicembre 2012, ore 17,30
Catalogo cartaceo in mostra