Il console polacco a Leno

 

Giovedì 31 maggio 2007, terza serata di un ciclo di incontri che la Fondazione Dominato Leonense ha voluto dedicare a Karol Wojtyla, è stato ospite in Villa Badia a Leno il Console Generale della Polonia in Italia Adam Szymczyk.
OLYMPUS DIGITAL CAMERANell’incontro, dal titolo “La Terra di Don Karol negli anni ‘50”, si è discusso della situazione della terra polacca nell’immediato dopoguerra, negli anni in cui il giovane don Karol muove i primi passi come sacerdote nella parrocchia di San Floriano a Cracovia. Qui crea un piccolo coro di ragazzi e ragazze universitari e con loro organizza le bellissime escursioni naturalistiche documentate nella mostra “Karol Wojtyla. L’uomo e la sua terra”.

Il Console Polacco ha testimoniato la difficile situazione in cui versava la Polonia precipitata nel 1947 nell’orbita di influenza politica dell’ex Unione Sovietica, con l’istituzione di una democrazia popolare guidata dal Partito comunista. In quegli anni la collettivizzazione forzata ebbe la priorità assoluta nella politica agraria, come nello sviluppo industriale fu l’industria pesante a prevalere. Simbolo di questi tempi è Nowa Huta, una nuova borgata industriale di Cracovia costruita per gli operai dell’Acciaieria “Lenin”, la più grande azienda di questo settore in Polonia.

Anche per la Chiesa Cattolica fu un momento tragico: venne sistematicamente attaccata e nel 1950 venne confiscato tutto il suo patrimonio, ad esclusione delle chiese stesse e dei cimiteri parrocchiali. I preti furono arrestati in massa nonostante


Questa serata è stata preceduta da due altrettanti interessanti incontri:
le proteste del Primate della Polonia Cardinale Stefan Wyszyñski – anche lui arrestato nel 1953.

il 17 maggio Mons. Luigi Corrini di Leno ha raccontato il soggiorno inserata morvay terra bresciana di Wojtyla del 1947. In quegli anni il futuro pontefice era studente a Roma presso l’Angelicum e, nel tempo libero, frequentava la Gioventù Operaia Cattolica, dove conobbe Don Francesco Vergine, originario di Seniga (Bs). Nell’estate nel ’47 don Wojtyla fu ospite in casa Vergine per trascorre le vacanze; i due sacerdoti trascorrevano il tempo facendo numerose escursioni in bicicletta, a cui si univa spesso proprio don Corrini. Le loro mete preferite erano la Pieve di Comella e gli argini del fiume Oglio. Un incontro, seguito attentamente da una sala gremita di persone, ricco di emozionanti ricordi e momenti di vita vissuta.

Il 2° appuntamento, titolato “Il volto della nostra Pianura nel corso degli anni ‘50”, si è svolto giovedì 24 maggio ed è stato condotto dall’arch. Dezio Paoletti, vice-presidente dell’associazione Gli Amici della Bassa e da Angelo Locatelli, studioso della bassa bresciana. In questa serata i due relatori hanno innanzitutto illustrato la situazione economico e sociale della nostra terra negli anni in cui Karol Wojtyla si affacciava per la prima volta nella bassa bresciana; hanno poi mostrato numerose fotografie che documentano ciò che è rimasto nelle nostre cascine della civiltà rurale che ci ha contraddistinti sino a dopo il secondo conflitto mondiale.

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